Dalla sera in cui ricevetti la notizia che il progetto ID 82382, meglio conosciuto come PriMED, risultò primo nella graduatoria di merito dei progetti presentanti nell’ambito del bando “Costituzione di reti universitarie italiane in attuazione di accordi di cooperazione tra le università italiane e quelle di Stati aderenti all’Organizzazione della cooperazione islamica” con il punteggio di 96/100, sono trascorsi esattamente 1032 giorni, e dal Kick Off nella fredda cripta di Sant’Andrea a Vercelli alla sala Volpi di Roma, dove oggi ci troviamo per la chiusura del progetto, sono trascorsi 1012 giorni.
Non ho nessuna intenzione di elencare cosa sia stato fatto in tutto questo tempo, gli amici e colleghi che interverranno questa mattina dopo di me sapranno farlo in modo molto più preciso e dettagliato.
Quello che posso fare, invece, è una sorta di rapido tagliando per capire se la macchina PriMED, dopo 1000 giorni di viaggio, abbia le carte in regola per superare la revisione ministeriale finale. Detto diversamente, gli obiettivi strategici richiesti dal bando sono stati o non realizzati? Nell’inverno del 2019 sapevamo che avremmo avuto all’incirca 143 settimane di tempo per: a) incentivare la costituzione di reti universitarie; b) organizzare percorsi formativi in Italia sia accademici sia professionalizzanti; c) promuovere la mobilità accademica e studentesca; d) incoraggiare lo sviluppo di corsi congiunti nelle aree strategiche di riferimento; e) sostenere la formazione delle classi dirigenti dei Paesi d’intervento con l’obiettivo di contribuire al rafforzamento dei legami bilaterali in tutti i settori, politico, economico, scientifico, tecnologico e culturale; f) favorire la sinergia con le azioni dirette a sostenere l’internazionalizzazione del sistema economico e produttivo del Paese; g) rafforzare il collegamento con le imprese nei percorsi di formazione offerti agli studenti internazionali.
Spetterà al MUR, e non certamente a me, dare una risposta a questo interrogativo, una volta trasmesso il rendiconto scientifico dell’ultimo anno. Io posso soltanto dire, come responsabile scientifico del progetto, che se osservo quanta didattica congiunta è stata erogata; quanto personale nei vari settori della PA è stato coinvolto nell’alta formazione; quanti colleghi stranieri sono intervenuti; quante associazioni religiose hanno partecipato, quanti paesi sono stati coinvolti e quanti studenti nel triangolo compreso fra Medio Oriente, Africa e Europa si sono scambiati indirizzi mail e hanno e stanno dialogando via WhatsApp, allora c’è da ritenersi soddisfatti, consapevoli del fatto che se qualcosa crescerà da quanto disseminato in questi anni, questo accadrà, non nell’immediato, ma nel medio e lungo termine.
Ma un progetto, ce lo siamo sempre detto, non si valuta solo osservando a ritroso quanto fatto, ma quanto potrà continuare ad essere realizzato grazie a ciò che è stato costruito. In questo ultimo anno abbiamo lavorato affinché lo spirito che ha animato questo progetto continui a vivere anche dopo il prossimo 25 novembre. La rete universitaria a 12 continuerà con il FIDR diretto da Alessandro Ferrari; i corsi congiunti potranno continuare ad essere sperimentati e attivati all’interno dei dipartimenti coinvolti nella rete; l’alta formazione proseguirà attraverso la stipula di convenzioni e accordi che sono in fase di perfezionamento in forza dei contatti sviluppati grazie alla massa critica prodotta dalla rete Primed in questi anni; si tornerà a viaggiare e in virtù delle nostre mailing list accresciutesi in questi 1032 giorni, si potrà agire in aree geografiche fino a tre anni fa poco frequentate.
Grazie al lavoro della Rete ci portiamo in dote un sito, una app, una collana scientifica, una serie di volumi pubblicati da utilizzare in futuro per la formazione, e tutto questo continuerà a vivere oltre il PrimED. Dovevamo disseminare e abbiamo disseminato.
E ora i ringraziamenti, che non solo sono doverosi, ma sinceramente sentiti. È sempre un passaggio delicato quest’ultimo in quanto la possibilità di commettere delle gaffe omettendo qualcuno è alta, a maggior ragione quando le persone da ringraziare sono molte.
Il PrimED è stato un gioco di squadra e questa è stata la nostra carta vincente. Potrei cavarmela con un generico ringraziamento a tutta la rete, ma non mi pare sia giusto farlo. Pertanto inizierei a ringraziare le tre persone con le quali dalla sera del 18 dicembre del 2018 ho condiviso le scelte, a volte non facili, che è stato necessario prendere in questo lungo viaggio per tenere in linea l’intera rete: in ordine rigorosamente alfabetico: Alessandro Ferrari; Kalid Rhazzali e Roberta Ricucci. Ringrazio Mounya Allali per tutto il prezioso lavoro fatto sul versante informatico. Ringrazio tutti i responsabili scientifici dei singoli poli della rete: Roberta Ricucci, Roberta Aluffi, Claudia Tresso, Stella Pinna Pintor e Luca Bossi per Torino; Alessandro Ferrari e Flavia Cortellezzi per l’Insubria; Mounya Allali e Antonio Angelucci per l’UPO; Natascia Marchei per la Bicocca; Daniela Milani, Cristiana Cianitto, Alessandro Negri e Alessandro Ceserani per la Statale di Milano; Milena Santerini, Paolo Branca, Romeo Astorri e Stefano Pasta per la Cattolica; Khalid Razzali, Stefano Allievi, Enzo Pace, Valentina Schiavinato e Joussef Sbai per Padova, Enrica Martinelli per Ferrara; Maria Chiara Giorda, Gennaro Gervasio e Paola Perucchini per Roma Tre; Maurizio Zandri per la Link Campus University; Francesco Alicino e Vera Valente per la Lum Jean Monnet e infine, Sabrina Martucci e Nicola Colaianni per la Aldo Moro di Bari. Ringrazio tutti i nostri colleghi stranieri che dall’altra sponda del Mediterraneo hanno condiviso il nostro viaggio: Olfa Benouda Sioud della Università di Tunis-Chartage; Fari del Asri dell’Université International de Rabat; Mohammed Mouaqit dell’Université de Casablanca; Ali Bajja dell’Université Sultan M. Slimane di Beni Mellal ; Roula Talhouk della Université Saint Joseph di Beirut; Soultan Malloum dell’Université d’Abeche, Berrezoug Belgoumane della Université Ziane Achour de Djelfa, Malam Mahamadou Chaibou della Université Abdou Moumouni di Niamey, Abdelrazek Eido della University of Cairo, Abdellatif Kidai e Zakaria Boudhim della Université Mohammed V di Rabat.
Ringrazio il personale tecnico-amministrativo di tutti i poli della rete che per tre anni hanno dovuto gestire un progetto complesso e articolato. Un ringraziamento particolare, però, permettetemi di rivolgerlo alla dott.ssa Zilio e al dott. Pugliese che hanno dovuto e dovranno ancora gestire, anche se per poco, i profili amministrativo-contabili di 12 atenei.
Un ringraziamento va poi ai vertici di tutte le principali associazioni islamiche italiane che ci hanno sempre seguito e sono state esse stesse coprotagoniste nelle varie azioni poste in essere in questi anni e con le quali si è consolidato un rapporto di collaborazione e di reciproca fiducia.
Ringrazio tutti i rettori dei 12 atenei italiani e dei 10 atenei dei paesi OCI con cui abbiamo lavorato.
Poi ci sono le istituzioni. Mi sarebbe piaciuto salutare e ringraziare di persona, o anche solo in remoto, per quanto fatto e per il supporto dato, il prof. Federico Cinquepalmi, ma ieri sera sono venuto a conoscenza, in modo indiretto, non avendo mai ricevuto una mail di risposta ai miei ripetuti inviti, che impegni personali non gli avrebbero consentito di essere presente oggi al nostro incontro. Peccato che proprio in presenza delle tre cordate che hanno vinto il bando finanziato dal MUR, di questo dicastero, oggi, non sia presente nessuno.
Ringrazio il Ministero dell’Interno, degli Esteri, della Giustizia, e il DAP in particolare, per la preziosa collaborazione voluta dare in questi anni alle varie azioni poste in essere dalla rete. Ringrazio tutte le altre autorità della Repubblica a livello locale e regionale che hanno collaborato attivamente alla riuscita di non poche azioni. Ringrazio i magistrati, l’ordine dei giornalisti, degli avvocati che hanno sostanziato molte delle azioni poste in essere all’interno del PriMED. Ringrazio gli amici di Siena e Bergamo, i proff. Claudio Melacarne e. Michele Brunelli, con cui, in questi anni, ci siamo più volte confrontati e abbiamo più volte collaborato.
Ringrazio poi tutti gli studenti dei 22 atenei coinvolti nei tre anni trascorsi. I tecnici informatici che hanno gestito il progetto in epoca di pandemia e per finire, il Rettore e Pro Rettore e i direttori di Dipartimento di Roma Tre. Sono sempre stati vicini alle nostre istanze, propositivi e fondamentali nel portare alla fine il progetto. Ovviamente, e qui chiudo, ringrazio Maria Chiara, Gennaro e Paola per avere organizzato questo nostro ultimo incontro come Primed. Ancora un sincero grazie a tutti.
Roberto Mazzola